Imola. La cooperativa sociale Seacoop organizza, sabato 28 settembre, l’evento conclusivo del progetto “Q-Resque”, finanziato con i fondi dell’Impresa sociale “Con i bambini” e rivolto a bambine e bambini nella fascia d’età da 0 a 6 anni e alle loro famiglie, con particolare attenzione alle situazioni maggiormente esposte al rischio di povertà educativa, sia italiane sia straniere.
L’evento di sabato 28 settembre sarà diviso in due momenti. La prima parte, dal titolo “Plenaria” si terrà alla sala BCC, in via Emilia 210/A, dalle ore 9.30 alle ore 12.30. Il convegno sarà rivolto in modo particolare agli addetti ai lavori e avrà come tema la presentazione dei risultati del progetto con un focus sui dati della misurazione dell’impatto sociale. Saranno presenti Marco Panieri, sindaco di Imola, Fabrizio Castellari, assessore alla scuola del Comune di Imola, e Roberta Tattini, presidente di Seacoop. Invierà un videomessaggio Marco Rossi Doria, presidente dell’Impresa sociale “Con i Bambini”. Le relazioni saranno presentate, per Seacoop, da Alice Sieli, Francesca Broccoli, Daniela De Sario e Stefania Spada. Seguiranno Barbara Molinazzi, del Comune di Imola, Erika Panzacchi, del Comune di Castel San Pietro Terme, Gabriele Meluzzi, del Comune di Fontanelice, Letizia Romero, di Solco Ida Poli, Francesca Berattino, di Solco Prossimo e Patrizia Selleri, di Unibo.
Nel pomeriggio, dalle 14 alle 17, si terrà la seconda parte dell’iniziativa dal titolo “Kid’s Party”. Nei locali dell’Ex Convento Osservanza (entrata da viale Zappi 120) si terranno attività ludiche dedicate alle famiglie e ai bambini, con laboratori e momenti di intrattenimento.
“Il progetto ‘Q-Rescue’ è stato tra i primi selezionati dall’impresa sociale ‘Con i bambini’ che gestisce il fondo per il contrasto alla povertà educativa – spiega Alice Sieli, responsabile del progetto e project manager di Seacoop -. ‘Q-Resque” è stata un’esperienza molto complessa: per l’articolazione delle azioni progettuali che sono state attivate; per l’ampiezza del parternariato coinvolto composto da un’ampia varietà di soggetti; per la gestione delle emergenze che abbiamo incontrato, come la pandemia Covid e l’alluvione; per l’alto livello di complessità che bandi di questo tipo richiedono a livello di gestione organizzativa, di rendicontazione e di processi di monitoraggio”.
“L’impegno e la passione che abbiamo messo in questi anni di progetto ci ha portato ad essere ciò che siamo oggi, soggetti capaci di affrontare le nuove sfide della progettazione sociale, che non può limitarsi a rispondere solo alle emergenze ma che deve sapersi impegnare per lavorare sul futuro”, conclude Alice Sieli.