In questi giorni ha fatto scalpore il caso di una ragazzina di 14 anni incinta di sei mesi la quale non ha saputo spiegare chi sia il padre, in quanto frutto di una “Sex roulette”.

Di cosa si tratta? E’ un “gioco”, una “sfida” per cui si fa sesso di gruppo non protetto con sconosciuti o mascherati e perde chi rimane incinta: poi, in genere si abortisce. Nei casi più estremi uno dei partecipanti addirittura ha l’Aids e perde chi rimane contagiato. Tale “gioco” è praticato da minorenni e giovanissimi.

Sono stati scoperti casi in molte province e città d’Italia, anche se non se ne parla troppo per evitare l’emulazione, ma su questo torneremo.

Orribile, vero? Ma partiamo dall’inizio.

Cos’è Tik Tok e gli obiettivi dichiarati

TikTok è una piattaforma di social media nata in Cina focalizzata su video brevi, che ha raggiunto una vasta audience globale, specialmente tra i giovanisimi, ma non solo. Offre un canale per la promozione di brand, prodotti o servizi, grazie alla sua natura creativa che consente la realizzazione di contenuti coinvolgenti ed accattivanti.

Gli utenti più giovani ne hanno in parte stravolto le finalità: pubblicare video divertenti, partecipare a sfide, creare contenuti accattivanti, permette di comunicare con i coetanei e di dare sfogo alla creatività. Con tutto quello che ne consegue.

Si condividono video autoprodotti per lo più con l’app installata sullo smartphone, sfruttando le funzioni di sincronia musicale, sincronia labiale ed i molteplici effetti video, sonori e filtri su immagini. Inoltre, ora ci sono le live, le dirette, molto molto diffuse.

Cosa assai importante, se si raggiunge un determinato numero di followers, di seguaci, si possono fare soldi, anche grazie alla pubblicità: e questo attrae molto, ovviamente, oltre alla notorietà ed alla fama da raggiungere ad ogni costo, prima di tutto fra gli amici, poi più in generale: se hai pochi seguaci, non vieni considerato dal gruppo.

Cosa è diventato oggi

La cosa è sfuggita di mano, oggi Tik Tok veicola molto altro, oltre al puro divertimento, vi si trova di tutto un po’: ditte e persone che fanno pubblicità a qualche prodotto, propaganda politica, corsi di fitness e yoga e chi più ne ha più ne metta. Gente che fa dirette live mentre lavora al bar, in negozio, in fabbrica; mentre cucina o fa i lavori di casa, mentre fa sport o passeggiate, eccetera.

Ci sono giochi anche complessi, che rappresentano sfide. Fino ad arrivare a cose pericolose al limite del legale.

Cerchiamo di capire come accade.

Donne, giovani e giovanissime

TikTok è utilizzato, si dice, principalmente da persone di età tra 16 e 24 anni, inoltre le live sono vietate ai minori e ci sono altre restrizioni: non si possono fare accenni espliciti a cose illegali, è vietato il nudo, c’è una censura sui termini e sulle parole e così via, per utilizzare TikTok un minorenne deve avere almeno 13 o 14 anni.

Di fatto basta frequentarlo per verificare che molte di queste restrizioni sono aggirate facilmente ed accorgersi che sono tantissimi gli adolescenti ed i giovanissimi che lo frequentano e postano foto e video.

Inoltre, è evidente che la stragrande maggioranza dei contenuti è proposta da esponenti del sesso femminile, da ragazze e ragazzine, anzi, giovani mamme postano video dove si ritraggono in compagnia di figli piccolissimi.

I pericoli

Prima di tutto c’è il rischio dell’imitazione, specie da parte dei più deboli e dei giovanissimi. Gli articoli di giornale ed i media citano spesso casi di persone che si sono arricchite grazie ai followers, alla pubblicità e così via, e questo ha attirato milioni di persone in tutto il mondo che sperano in altrettanto successo: per fare ciò si propongono contenuti sempre più originali ed “estremi”.

Poichè si tratta di una piattaforma globale, le “sfide” e le idee possono nascere in un paese lontano per poi diffondersi ovunque, come per la “Sex roulette” che pare nata in Serbia, poi esportata nei paesi anglosassoni e da un paio di anni anche qui in Italia.

Poi la dipendenza: navigare sui social diventa una vera e propria droga che dà dipendenza, per cui ci sono ragazzi giovanissimi che passano ore ed ore connessi.

Tik Tok, come qualsiasi altro social, non è pericoloso in sè, è uno strumento, che però sta veicolando contenuti ambigui e pericolosi, anche se è ovvio che la causa è da far risalire a chi li pubblica.

Di recente psicologi e pedagogisti hanno provato che un uso incongruo e troppo prolungato dei social e di smartpuone, tablet e pc, porta a vere e proprie modifiche nel cervello e nel modo di pensare, che diviene “diverso” da quello degli adulti. Si tratta di studi che vanno approfonditi, ma il mondo degli adulti per lo più ignora o non è consapevole di quello che sta circolando giovanissimi e dei pericoli connessi.

Alcuni casi estremi, dal Calippo Tour, alle sfide pericolose, alle live da scuola e notturne

Ora su Tik Tok è di gran moda il Calippo Tour. Di cosa si tratta? Una ragazza ha avuto l’idea di girare l’Italia per fare sesso orale con sconosciuti, non è chiaro se a pagamento o meno. In seguito un’altra ha lanciato il Chinotto Tour, con il quale si propongono rapporti completi nelle varie città. La prostituzione non è reato, ma qui siamo al confine, alcune lo fanno per diventare famose, più che per denaro. Le cose sono divenute virali, tante le imitano, addirittura una ha lanciato l’idea di praticare tale tour in tutti gli Stati Uniti d’America…

Poi c’è chi attraversa i binari delle ferrrovie o sale sui tetti dei treni in movimento e qulcuno ci ha lasciato la pelle. Oppure c’è la gara a chi si fa più tagli con la lametta.

Di recente alcune ragazze sono state trovate a scuola in coma etilico perchè durante le lezioni bevevano liquore da una bottiglia, in quanto era in corso una “sfida” a chi bevesse di più durante le lezioni.

Una cosa che mi ha particolarmente colpito, da ex insegnante, sono le tante live dalle scuole fatte di nascosto durante le lezioni: non capisco se chi le fa è cosciente o meno di rischiare guai giudiziari, oltre a quelli scolastici, se scoperto: al mattino tali live al’insaputa degli insegnanti, dei quali si sente la spiegazione, sono tantissime!

Inoltre tanti giovanissimi fanno dirette tutta la notte dalla loro cameretta e non dormono, con le inevitabili conseguenze.

Come è possibile tutto ciò? Semplicissimo.

Tik Tok fa da semplice “esca”, poi chi vuole andare oltre segue indirizzi mail e di altri social indicati nei profili, ove le cose sono maggiormente esplicite, dai quali poi si va in messaggistiche e gruppi ristretti: ce ne sono tanti, basta un sempice gruppo chiuso su whatsapp per non essere colti, a meno che non accada qualche cosa di grave e la polizia faccia indagini, o qualcuno ne parli al di fuori dei partecipanti, o, cosa auspicabile, lo scoprano i genitori.

In genere purtroppo adulti e famiglie non sanno cosa accade ai loro ragazzi, cosa stiano facendo nelle varie ore della giornata.

Cosa fare

E’ impossibile chiudere tali social che per lo più sono gestiti all’estero. Certo, si possono regolamentare, tuttavia non è difficile aggirare le regole, ad esempio mentendo sulla età che si ha oppure utilizzando dati di persone maggiorenni.

Il mondo degli adulti spesso ha attegiamenti di negazione, non conosce o non vuole conoscere tali faccende, ritenendo a torto che si tratti di innocui giochi per ragazzi. Si ignorano tali cose perchè non si hanno gli strumenti per affrontarle, oppure semplicemente per non avere guai.

Ritengo al contrario che occorra conoscere meglio tali realtà e discuterne: per fotuna pedagogisti e psicologi ultimamente se ne stanno occupando e cercano di suscitare un dibattito, in seguito ai drammatici fatti di cronaca, basta leggere cosa dice Crepet.

Sopattutto famiglie, genitori, insegnanti ed educatori dovrebbero occuparsi di tali questioni, parlandone e controllando cosa fanno i figli ed i giovani con i quali sono in contatto. Perchè ovviamente sono i più fragili e problematici ad esserne maggiormente coinvolti e vittime.

Imola non è immune da tutto ciò, si tratta di fenomeni globali, del resto anche qui i servizi sociali e psichiatrici stanno denunciando che c’è una forte crescita del disagio giovanile e della ricchiesta di intervento da parte loro.

Dunque, cerchiamo di conoscere il fenomeno e discutiamone per arginarlo.

(m.p.)