Imola. L’Up Andrea Costa Imola perde 94-97 ma esce a testa alta dallo scontro con la Gemini Mestre, una delle corazzate del nostro girone e tra le favorite alla promozione in Serie A2.
Partenza sprint per i biancorossi coi canestri di Filippini e Klanjscek, ma dall’altra parte la coppia Aromando-Galmarini si scalda presto e, complici le tante triple a vuoto degli imolesi, la formazione mestrina trova il primo vantaggio della partita. In una fase confusa della partita Mestre trova anche il primo allungo con i tre liberi di Lo Biondo e i canestri dalla media di Galmarini, ma la tripla sulla sirena di Toniato tiene a galla la squadra di casa. Il secondo quarto comincia con la tripla di Chiappelli, seguita a ruota dall’ennesimo canestro di Aromando ben servito da Contento. Sono nuovamente i biancorossi pero ad avere piĂą grinta e attributi che permettono ai padroni di casa di ridurre nuovamente il gap sulle due lunghezze di distanza con i canestri dell’asse Chiappelli-Martini (28-30 al 13′). La tripla di Restelli porta i biancorossi fino al -1, ma un parziale di 5-0 firmato da Lo Biondo e Contento, autore di una tripla molto fortunata, riporta gli ospiti sul +6. Chiappelli è ispirato e sempre presente in tutte le voci statistiche (terminerĂ il match con una tripla doppia sfiorata con 10 punti, 9 rimbalzi e 9 assist), Klanjscek e Filippini ritrovano il canestro da oltre l’arco e, nonostante i numerosi falli non fischiati contro Mestre, Imola continua a far sentire il fiato sul collo alla Gemini.
Al rientro dagli spogliatoi Sanguinetti punisce due volte da oltre l’arco la pigra difesa di Mestre, tenuta in partita dai soliti Aromando e Galmarini (42 punti in due). Dopo i primi minuti comincia a prevalere il nervosismo, sia sugli spalti che sul parquet, e l’Andrea Costa è brava a rimanere attaccata agli avversari per diversi minuti prima del parziale ospite sul finale di 3° quarto che permette ai veneti di approcciare gli ultimi 10′ sul +7. La tripla in stepback di Restelli riporta nuovamente Imola a un solo possesso di distanza (71-73 al 31′), quella di Klanjscek addirittura al -1, ma le triple di Rubbini, Lo Biondo e Contento, assieme ai troppi liberi sbagliati (0/4 da parte di Martini e Chiappelli), sono letali nonostante i canestri della speranza di Klanjscek e Toniato.