Bologna. Presentato a Bologna nei giorni scorsi, nella sede della Cgil Emilia Romagna. il risultato della raccolta firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata che ha visto impegnati le associazioni riunite nella “Via Maestra” (Acli, Anpi, Arci, Auser, Cgil, Cdc, Federconsumatori, Legambiente, Libera, Rete studenti medi, Sunia, Udu, Uisp, Uil, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Rifondazione comunista e realtà locali come “Coalizione Civica Bologna”.

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Massimo Bussandri segretario generale Cgil Emilia Romagna sottolinea che “C’è stato un boom di firme tra gli over 60 e tra i giovani fino ai 37 anni, da una parte quindi ha risposto chi ha vissuto i benefici di un welfare funzionante e capillare dall’altra ci sono i giovani che hanno compreso che dividere l’Italia comprometterà ancora di più un quadro nazionale che fatica a dare loro il giusto riconoscimento e collocazione nella società. Esprimiamo grande soddisfazione per l’esito di una raccolta firme che è stato frutto di un lavoro collettivo in tempi molto ristretti. Si tratta di un risultato territoriale che non può essere ignorato da chi si candida a governare questa regione”

Per il segretario Uil Emilia Romagna Marcello Borghetti: “La legge sull’Autonomia differenziata rappresenta uno scambio tra i partiti di maggioranza che fa male al paese, di qui ai prossimi mesi bisognerà convincere la metà più uno degli elettori ad andare a votare perché un’Italia divisa in venti staterelli non funzionerà come dimostra il caso della sanità le cui competenze sono state regionalizzate”.

Mauro Sentimenti del coordinamento Democrazia Costituzionale esorta: “Non deve sfuggire a nessuno il legame che unisce il referendum sul lavoro promosso dalla Cgil e quello dell’Autonomia differenziata che hanno molti punti che li accomunano, c’è un legame infatti che unisce lavoro uguaglianza e unità del paese

Secondo Francesco Martinelli (Udu): “Il voto online ha permesso a tante studentesse e studenti di partecipare e poter firmare a favore del referendum sull’Autonomia differenziata, ma abbiamo anche raccolto firme nei banchetti all’università. Studentesse e studenti sentono e vivono sulla loro pelle le diseguaglianze che l’Autonomia differenziata inevitabilmente acuirebbe.

Luigi Tosiani segretario regionale Pd sottolinea che “L’Emilia – Romagna ha contribuito al risultato complessivo non solo per quantità di firme raccolte, ma anche per un aspetto qualitativo: questo disegno di dividere il paese ha visto una risposta massiccia non solo delle forze organizzate, ma anche dei singoli cittadini. L’Emilia Romagna, insieme alle altre regioni di centrosinistra, ha adesso il grande compito di portare avanti una battaglia per il salvataggio dell’unità nazionale contro una riforma che, tra le altre cose, danneggia il già precario rapporto tra centro e periferia con un paese sempre più diseguale”.

Per Michela Montevecchi coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle: “Il risultato di questa raccolta firme dimostra che si può frenare il dilagare delle spinte individualistiche della società, il successo di questa raccolta evidenzia l’importanza del lavoro collettivo”.

Silvia Zamboni di Europa Verde osserva che “Anche se i referendum in questo momento storico non godono di grande popolarità, è una strada che andava perseguita per bloccare il patto scellerato di governo dove a Salvini andava l’Autonomia, alla Meloni l’elezione diretta del Presidente del Consiglio e il premierato e a Forza Italia, come da tradizione, le mani sulla magistratura. Il disegno di abbandonare a se stesso una parte del paese è evidente dal fatto che i Lep non sono stati finanziati.

Marina D’Altri di Coalizione Civica Bologna punta invece il dito su “L’incoerenza del governo che da un lato invoca l’Autonomia Differenziata, dall’altra lega le mani alle istituzioni locali cittadine che non possono gestire aspetti cruciali del governo delle città come ad esempio gli affitti brevi turistici”.

Per Marco Pignatiello di Arci “Le campagne referendarie degli ultimi mesi si sono rivelate una grande prova di partecipazione che tiene insieme il tema del lavoro, della forma istituzionale della nostra Repubblica e quello della cittadinanza e i numeri della partecipazione dimostrano il desiderio di una ripresa di parola collettiva”.

Infine Fabrizio Ghidini di Federconsumatori ER mette in guardia che “Nell’immediato l’Autonomia differenziata mette in discussione i diritti delle persone, non solo di quelle che abitano al sud, ma nel lungo periodo costituisce un disegno deflagrante per l’identità nazionale, si mette in moto un mostro di cui non si possono immaginare le conseguenze L’ ottimo risultato della campagna di raccolta è di buon auspicio per la parte più difficile del viaggio che consiste nel raggiungimento del quorum”.