Imola. “Siamo francamente sconcertati dal metodo secondo cui a Imola, in piena allerta meteo rossa, si chiude tutto, comprese le scuole di ogni ordine e grado, tranne l’autodromo che è la struttura cittadina più vicina alle acque del Santerno. Ora, già di per sé emettere un’ordinanza alle 21.20 di venerdì 18 ottobre sera per annunciare la chiusura totale delle scuole, appare una scorrettezza nei confronti delle famiglie che devono organizzarsi e anche la causale risulta più che fumosa”. Il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Ezio Roi è sconcertato dall’ordinanza del sindaco Marco Panieri e rincara: Le attività sono tutte aperte e in città sono presenti anche gli sportivi venuti per la manifestazione motoristica. Il regolare svolgimento delle lezioni scolastiche avrebbe dovuto essere prioritario. Diciamo pure che se una allerta meteo rossa impone la chiusura delle scuole non si capisce perché mettere a rischio coloro che si recheranno all’autodromo o che banalmente si troveranno al paddock, a pochi metri dall’argine del fiume Santerno pericolosamente sollecitato già dai giorni scorsi”.
“Con un’ordinanza all’ultimo minuto, il sindaco Marco Panieri ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di sabato 19 ottobre, a causa dell’allerta meteo. Tuttavia, l’autodromo di Imola è in piena attività, con il parcheggio lungofiume colmo di auto. Qual è la logica?” A sollevare la questione, con tono sarcastico, è Daniele Marchetti, consigliere regionale e comunale della Lega. “Tralasciando i disagi creati da un’ordinanza tardiva, che ha complicato l’organizzazione delle famiglie, mi sfugge il senso di questa scelta: chiudere le scuole, ma dare il via libera alle ‘Finali Mondiali Ferrari’, un evento che durerà tutto il weekend e che, attirando spettatori, ha reso necessario l’utilizzo del parcheggio proprio accanto al fiume Santerno. Non è forse uno dei luoghi più a rischio esondazione? Mi auguro di non essere l’unico a pormi questa domanda”, conclude Marchetti.
Vergognoso, per non dire altro, ma anche questo fa parte del “cambiamento climatico piddino”!