Nasce a Imola la prima Comunità energetica rinnovabile (Cer) del circondario imolese. Un primo passo per poi ampliare a tutto il territorio la condivisione di energia pulita, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e al benessere della nostra comunità.
Il progetto, che gode del Patrocinio del Nuovo Circondario Imolese, vede coinvolti: Aurora Seconda Soc. Coop; Cooperativa di giornalisti Bacchilega; Cooperativa Sociale Giovani Rilegatori; Hibou Società Cooperativa; Unicoop cooperativa di abitanti; Centro Abita Srl; Centro Sociale La Tozzona Aps; Parrocchia Di Santo Spirito; Seminario Diocesano di Imola
L’iniziativa è stata presentata lunedì 21 ottobre in una conferenza stampa che si è tenuta nella sala del Consiglio di amministrazione di Con.Ami.
Le Cer e le specifiche del progetto imolese >>>>
Per Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente Nuovo Circondario Imolese, “Il tema dell’energia è centrale per il futuro dei nostri territori, ma più in generale per il nostro Paese. Ce ne siamo resi conto con la grande crisi energetica del post Covid e oggi ancora di più di fronte ai tanti drammatici eventi calamitosi che dimostrano come il cambiamento di clima sia ormai un fatto assodato. E questo chiama tutti noi a un forte impegno per mettere in atto delle misure che in qualche modo combattono questa tendenza che crea lutti e disastri in ogni realtà. Nessuna esclusa. Il progetto che presentiamo oggi assume più valore in quanto siamo riusciti ad estenderlo a tutto il circondario imolese e, oltre in prospettiva, fino a coinvolgere tutti i Comuni aderenti a Con:Ami. Ed è la risposta alle riflessioni avviate in questi anni sul tipo di impegno che il territorio poteva mettere in campo sui temi energetici ed ambientali. Mi preme sottolineare come questa necessità di impegno sia stata raccolta da molti attori del territorio tanto che questa prima Comunità energetica è riuscita a mettere assieme il mondo delle imprese quello associativo laico e cattolico. Ognuno di noi è impegnato a mettere a disposizione spazi e luoghi dove installare pannelli fotovoltaici senza andare a consumare nuovo suolo. Mi preme sottolineare, quindi, l’importanza del fare rete con una centralità del mondo cooperativo per mettere al servizio della comunità quella che è una risorsa pulita e dare vita ad azioni che possono essere di ulteriore stimoli per il territorio, ma che possono anche rappresentare un modello da esportare”.
“Da alcuni anni Bryo sta operando con Legacoop Romagna che ha dato vita alla Comunità Energetica Cooperativa Ravenna, la prima delle sei comunità energetiche previste. Ci è quindi sembrato naturale lavorare con Legacoop Imola per avviare un progetto simile, ma con alcune differenze sostanziali – afferma Davide Gavanelli, Ceo di Bryo -. Da subito è aperta al mondo del terzo settore, tanto che il Seminario diocesano e la parrocchia di Santo Spirito fanno parte del gruppo fondatore della Comunità energetica del circondario imolese. In secondo luogo il progetto imolese prevede un’unica CER su tutto il territorio circondariale, anche grazie all’impegno e al patrocinio del Nuovo Circondario imolese, ma con più configurazioni. Infine sarà aperta da subito a qualsiasi cittadino, pagando unicamente la quota associativa di 25 euro una tantum per la durata della cooperativa. Chi entra può portare i suoi consumi, ma anche le produzioni qualora disponga di impianti fotovoltaici, così può ricevere un doppio contributo: per il consumo e per la produzione. Chiaramente vi sarà un limite alla partecipazione dettato dalla disponibilità di energia che avrà quella configurazione”.
“La Diocesi di Imola è molto interessante questa esperienza alla quale partecipa con il Seminario diocesano, sul cui tetto siamo installando, in collaborazione con Bryo un impianto da 100 KW che poi confluirà nella CER, e con la Parrocchia di Santo Spirito che da anni è coinvolta come soggetto che produce energia dal sole con i suoi impianti sul tetto nell’ottica di valorizzazione di spazi che non vanno ad impattare sull’ambiente – spiega don Fabio Gennai, Rettore del Seminario diocesano di Imola e parroco della parrocchia di Santo Spirito -. In generale i temi dell’attenzione all’ambiente e della produzione di energia pulita, con i conseguenti risvolti sociali, toccano le persone nella loro quotidianità e come tali sono parte integrante del pensiero cattolico. Quindi le radici del nostro coinvolgimento nascono da un discorso etico che da oltre 10 anni, in particolare con Papa Francesco, sta emergendo, come senso di responsabilità per garantire la tutela del creato, salvaguardare le risorse e ricercare un’economia globale, ma nello stesso tempo solidale. Quindi non è una presenza di facciata ma che nasce dal grande valore etico che sta dentro un progetto dal grande valore sociale”.
“Voglio rimarcare il fatto che con questa cooperativa è nata una nuova impresa. Non si tratta di una scatola vuota ma di un’azienda a tutti gli effetti che si pone ambizioni importanti. Intanto quella di essere aperta a tutti gli attori del nostro territorio, un territorio ricco di possibilità e di opportunità sul tema energetico, un territorio che ha sempre avuto l’abitudine di operare assieme, coinvolgendo associazioni, imprese private e pubbliche – aggiunge Mirco Mongardi, presidente Comunità energetica cooperativa Circondario Imolese -. E ora questo spirito ci permetterà di dare vita alla più grande distribuzione a livello energetico nella stessa fascia oraria. Ed è importante avere una rappresentanza così variegata. Infatti con un incentivo che deriva dallo scambio su fascia oraria, avere soci con abitudini di consumo diverse ci permette di massimizzare la contribuzione. Questa operazione ha l’obiettivo di mettere in campo una produzione energetica tale da soddisfare tutti coloro che aderiranno al progetto. Siamo partiti velocemente in quanto il regolamento delle CER prevede che un impianto possa essere allacciato alla Comunità energetica solo se è stato realizzato dopo la costituzione della stessa”.