Imola. Due libri per ragazzi che riguardano anche Imola, sia pure in epoche storiche diverse, sono un utile e interessante regalo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola a ognuno dei 1247 alunni delle prime medie degli Istituti Comprensivi del Circondario. “Siamo alla quarta edizione di ‘Io Leggo’ in questa forma che riprende quelle passate della donazione dei dizionari – spiega la presidente della Fondazione Carimola Silvia Poli -. La nostra convinzione è che la lettura non solo sia un diritto fondamentale, ma rappresenti anche una straordinaria opportunità di crescita e una porta aperta sul futuro per le nuove generazioni”. E il consigliere dalla Fondazione Gian Maria Ghetti esprime anche il desiderio “che gli studenti e gli insegnanti, una volta letti i libri che arriveranno nelle scuole fra circa una settimana, ci restituiranno un loro parere prima della fine dell’anno scolastico”. Tiziana Ferrario cura per Minerva “Fatterelli Bolognesi” di cui fanno parte “i due libri picoli, succosi, illustrati con pittrici e fumettisti, accattivanti che hanno riferimenti a Imola. Spero che per i ragazzi (una rappresentanza dei quali il 24 ottobre era nella Sala Grande del Sersanti, ndr) possano essere una pietra filosofale come fu per me quando ero piccola e i libri arrivavano a Natale per regalo”.

Il primo libro a essere presentato è stato quello del regista imolese Mauro Bartoli: “Sono emozionato dalla possibilità di aver immaginato questa storia, con parti di verità, ambientata nella Seconda Guerra Mondiale, quando l’orso siriano Wojtek, scoperto da due bambini, venne adottato dal Secondo Corpo d’Armata polacco e partecipa alla battaglia di Montecassino, momento fondamentale per le forze Alleate che sconfissero i nazifascisti. Poi l’orso prosegue la sua marcia verso il nord con i polacchi e una mattina a Imola, il signor Vittorio si sveglia e vede l’orso che prosegue verso Bologna e poi fu messo in uno zoo. La sua famiglia diventano i soldati polacchi e fa amicizia con il soldato Wojciech che da anziano, una volta morto l’orso, andrà a far visita ogni mattina alla sua statua deponendo papaveri rossi simbolo della primavera del 1945 quando arrivò la Liberazione”. Disegni di Luca Bulgheroni.

Bisogna fare un salto indietro nel tempo per il secondo volume “Io Lavinia, la prima Pittoressa” scritto da Paola Goretti che parla di “Lavinia Fontana, amica immaginaria che avevo perso di vista, ritrovata con grande amore. Lavinia nasce nel 1552 a Bologna da una famiglia di artisti che le permettono di fare la ‘Pittoressa’ a livello internazionale, mentre allora per le donne non si usava: dovevano entrare in convento o fare le mamme. Lavinia comunque diventa anche mamma di 11 figli avendo sposato Paolo Zappi di Imola che la appoggia in tutte le sue attività. Comincia a dipingere a vent’anni e proprio a Imola le viene commissionata una Pala d’altare che è ancora in Pinacoteca. Si tratta di una storia felice. Mi auguro che ognuno di voi giovani possa incarnare il sogno di essere sè stessi”. Disegni di Carlotta Passarini.

“Grazie alla Fondazione per il dono di libri così preziosi che ci possono far conoscere la storia del territorio – conclude la dirigente scolastica Adele D’Angelo -. Fra l’altro, stiamo per entrare nell’anno dell’80esimo anniversario della Liberazione. Propongo ai colleghi docenti momenti di ricaduta a fine anno e agli autori di venire a raccontare le loro storie nei nostri istituti”.

(m.m.)