Negli ultimi anni il rapporto fra il Pd il il modo dei giovami non è mai stato semplice.
E per parlarne abbiamo individuato un interlocutore che ha tre caratteristiche: giovane, ovviamente, (ha 25 anni compiuti da poco), da tempo ha la tessera del partito), e adesso ricopre la carica di sindaco di Conselice, quindi per lui è doveroso affrontare il tema del rapporto intergenerazionale.
“Secondo me, e parto dalla mia esperienza, è ormai evidente che per il partito Democratico deve aprirsi alle voci e alle esperienze del mondo giovanile e non ridurre il rapporto al solo momento elettorale. Solo così può avere l’ambizione di rappresentare le nuove generazioni e il primo passo è costruire una classe dirigente che sia rappresentativa di questa mondo. Solo così hai la possibilità di tenere insieme futuro e passato ed elimina il comprensibile sospetto che si interessi ai giovani solo quando si vota e credo che sia una politica che, alla lunga, può diventare controproducente.”
E quindi cosa suggeriresti?
“Lavorare sodo per costruire appunto una nuova classe dirigente e inserire facce nuove in tuttele caselle importanti dell’organizzazione .E’ un’esperienza che ho vissuto direttamente sia durante il congresso che ha portato alla vittoria Elly Schlein che nel momento in cui ho accettato di essere il candidato sindaco del centrosinistra. Fra le reazioni una mi ha particolarmente colpito , una telefonata da parte di un elettore che riteneva quella scelta pericolosa non per il partito ma per me che sarei stato rovinato da quella decisione. Ovviamente ci sono rimasto male, poi ho capito che dovevo superare un pregiudizio generazionale e toccava a me costruire qualcosa di innovativo non solo per i giovani ma per tutti.
E un ragionamento che ho proposto alla squadra di governo che abbiamo costruito. I volti nuovi non devono farsi intimorire dai pregiudizi, ma se sono convinti devono andare avanti senza troppe titubanze, anche se bisogna rispettare anche altre sensibilità.”
I risultati elettorali, in Bassa Romagna, hanno premiato l’innovazione, questo messaggio è stato recepito?
Abbiamo aperto un percorso che ha riportato il partito a parlare con gli elettori e anche in questo caso abbiamo riproposto modalità antiche (riunioni di caseggiato) che erano state abbandonate da tempo.
I giovani hanno iniettato energia in un corpo indebolito e hanno dimostrato che le più antiche forme della politica hanno successo se avvicini gli elettori anche per raccogliere la loro esperienza di cittadini”.
(m.z.)