Il 17 e 18 novembre l’Emilia-Romagna andrà al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione. Iniziamo con Fabrizio Castellari, lista “Partito democratico per De Pascale presidente” le interviste ai candidati per il territorio imolese.

Fabrizio Castellari

L’autonomia dell’Ausl di Imola va mantenuta? Il Cau funziona bene e riesce a mettere meno sotto pressione il Pronto soccorso dell’ospedale?
“Sì. L’autonomia della Ausl di Imola va confermata, preservata e valorizzata. Ciò può avvenire all’interno di una programmazione regionale che integri maggiormente ospedali e servizi sanitari, la nostra Ausl con quelle di Bologna e della Romagna, il nostro Ospedale e quello di Montecatone con gli ospedali bolognesi, romagnoli e con l’Università. Una complementarietà clinica di qualità che abbia come criterio irrinunciabile la reciprocità e la prossimità dei servizi ospedalieri, valorizzando al meglio servizi e attrezzature, per fornire ai cittadini il servizio migliore e più qualificato.
Il Cau è frequentato e i numeri ci dicono che questo nuovo servizio ha ingenerato anche una nuova domanda di attenzione sanitaria. Per aumentarne la funzione di filtro rispetto al Pronto soccorso dell’Ospedale è necessario potenziare e qualificare ulteriormente l’organizzazione dell’accesso e della risposta medica, investendo risorse nella dotazione tecnologica, sempre valorizzando le relazioni con i Medici di medicina generale”.

Come si possono frenare gli episodi di violenza e degrado presso gli ospedali imolesi?
“Esprimo la più ferma condanna verso gli episodi di violenza e aggressione al personale sanitario. Non vi può essere alcuna tolleranza e occorre la massima fermezza. Occorrono nuove misure e strumenti per garantire la migliore vigilanza e la sicurezza all’interno dell’Ospedale, con un sistema di allerta rapida e una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Una strategia comunicativa a tutti i livelli deve valorizzare il ruolo fondamentale del personale ospedaliero, che fa il suo dovere con zelo, dedizione e con il massimo di impegno e competenza”.

L’autodromo è stato ben gestito in questi anni? La Formula 1 può essere mantenuta oltre il 2025 e quale ruolo possono avere la Regione e il Comune di Imola in tale partita?
“L’autodromo in questi anni ha ripreso uno slancio enorme, ha ritrovato pienamente il suo ruolo di contenitore polifunzionale, in grado di accogliere i massimi eventi motoristici e non solo, in grado di attrarre un pubblico molto vasto.
Dobbiamo puntare a mantenere la Formula Uno anche oltre il 2025 e a tal fine occorre la stessa sinergia di questi anni da parte di tutti i soggetti: Governo, Regione, Comune, Con.Ami e Formula Imola, in alleanza con Aci nazionale e con le autorità internazionali che governano la Formula Uno. Il ruolo del Comune e della Regione, oltre alle risorse investite, è anche quello di favorire le relazioni che possono essere fondamentali per realizzare questo traguardo”.

Il fenomeno delle frane nel territorio del circondario è ancora presente. I Comuni hanno avuto la dovuta assistenza dalla Regione e dallo Stato?
“Dal mese di maggio dell’anno scorso abbiamo subito precipitazioni straordinarie, così intense e concentrate come non si erano mai viste, che poi si sono ripetute fino a pochi giorni fa e che hanno ferito il nostro territorio in modo particolarmente violento. Eventi che purtroppo non hanno risparmiato anche altre città, Regioni e altri Paesi, conseguenze anche di cambiamenti climatici che nessuno può più negare.
Gli smottamenti e le frane nel nostro tratto appenninico e collinare hanno registrato numeri e danni senza precedenti, come gli eventi alluvionali in pianura.
Abbiamo visto i Sindaci del Circondario impegnati in prima persona, sempre a fianco delle loro comunità per coordinare i soccorsi. Nell’emergenza ripetuta di questi due anni la Regione è stata vicina ai Comuni. Lo Stato ha predisposto stanziamenti per riparare il patrimonio pubblico, pur nel quadro di una burocrazia asfissiante, oltre ai tempi prolungati dapprima nella nomina del Commissario, poi nelle ordinanze.
Non siamo qui a dire che è andato tutto bene, anzi. La rabbia delle popolazioni colpite va sempre ascoltata e compresa. Ora lavoriamo affinché sia risolta in fretta l’emergenza. Poi vogliamo attuare fin da subito quel piano straordinario sul dissesto idrogeologico che la Regione ha presentato al Commissario e al Governo e questo per noi è un obiettivo primario. Per realizzarlo occorre un grande investimento nazionale, prima che regionale ed un piano finanziario pluriennale molto sostanzioso, definendo le priorità più urgenti.
Nelle calamità non servono polemiche elettorali sterili, come sta facendo la destra cercando di scaricare anche le proprie responsabilità sulle istituzioni locali e cercando di nascondere le proprie inadempienze, a partire dai rimborsi ai privati, ancora assenti o del tutto risicati. Nelle calamità occorre una forte collaborazione istituzionale, unire tutte le forze nell’interesse dei cittadini, che non chiedono polemiche sterili, ma risposte concrete”.

Nel settore culturale Imola sta giocando un ruolo abbastanza importante all’interno della Regione?
“Assolutamente sì. Molti degli eventi proposti in città e in tutto il territorio circondariale vedono il convinto sostegno della Regione, anche in termini di risorse (tra i tanti, si pensi al Baccanale, che è in corso). Le istituzioni culturali, le attività e i progetti del territorio imolese sono molto partecipati, qualificati e apprezzati, ben oltre il livello locale.
La cultura vuol dire tante cose: nutrimento dell’anima, educazione alla bellezza, conoscenza, socialità, intrattenimento, attrattività del territorio. Per queste ragioni investire nelle politiche culturali a tutti i livelli è un dovere e una necessità, integrando le funzioni e le risorse pubbliche con quelle private, sostenendo tutti coloro che fanno attività culturali di eccellenza, attività rivolte ai giovani, quelle promosse dalle scuole, dalle agenzie formative e dalle innumerevoli associazioni presenti sul territorio”.