L’imolese Filippo Samachini è candidato al consiglio regionale nella lista “Alleanza Verdi e Sinistra” che appoggia Michele De Pascale.

Filippo Samachini

Quale futuro per l’Ausl di Imola? L’autonomia è un valore da difendere e come? Che valutazione dà del Cau e come vede l’operatività del Pronto soccorso?
L’autonomia dell’Ausl di Imola rappresenta un valore fondamentale da preservare, soprattutto per garantire un servizio sanitario pubblico più vicino alle persone. Lo abbiamo visto chiaramente durante la pandemia da Covid-19, quando la prossimità ai cittadini si è rivelata cruciale per affrontare l’emergenza sanitaria in modo efficace. Difendere questa autonomia significa investire concretamente nel nostro ospedale, come viene fatto coi fondi del Pnrr, nello sviluppo delle innovazioni tecnologiche e soprattutto, potenziando il personale sanitario, che è il cuore del sistema. Significa ovviamente anche battersi a tutti i livelli, politico e istituzionali perché questa autonomia sia mantenuta.
Per ottenere una valutazione più precisa del Cau sarà necessario attendere almeno un anno dalla sua istituzione. Tuttavia, mi sembra già chiaro che rappresenti uno strumento utile per avvicinare il servizio sanitario ai cittadini e velocizzare la risoluzione delle problematiche meno gravi. Questo anche se probabilmente non ha ancora contribuito a ridurre in modo significativo gli ingressi e i tempi di attesa al pronto soccorso. Ciò potrebbe dipendere da una necessaria evoluzione culturale, che richiederà tempo. Per quanto riguarda il tema dell’emergenza-urgenza, è evidente che i tempi di attesa sono spesso superiori alle aspettative, ma questo mi sembra più un problema nazionale che locale.

Come si possono frenare gli episodi di violenza e degrado presso gli ospedali imolesi?
Prima di tutto, è importante sottolineare che gli episodi di violenza negli ospedali, soprattutto nei pronto soccorsi, sono un problema nazionale e non solo di Imola. Per affrontarli, serve un approccio integrato che combini sicurezza immediata, prevenzione e investimenti strutturali nel sistema sanitario.
L’estensione della vigilanza privata, come proposto dall’Ausl, può essere un buon deterrente, così come un protocollo di collaborazione con le forze dell’ordine. Tuttavia, un approccio puramente repressivo non è sufficiente.
Molti degli autori di questi atti ingiustificabili vivono in contesti di disagio economico e devianza sociale. Pertanto, un intervento di tipo sociale potrebbe contribuire a ridurre gli episodi di violenza.
Infine, è fondamentale aumentare le risorse per la sanità pubblica. La violenza negli ospedali è spesso una conseguenza del sovraccarico del sistema, della carenza di risorse e dei lunghi tempi di attesa, che esasperano operatori, pazienti e familiari.

L’autodromo è stato ben gestito in questi anni? La Formula 1 può essere mantenuta oltre il 2025 e quale ruolo possono avere la Regione e il Comune di Imola in tale partita? Può esserci un futuro oltre i motori?
È evidente a tutti che, con la gestione del nuovo consiglio di amministrazione di Formula Imola sotto la presidenza di Minardi, l’autodromo ha vissuto un cambio di passo. Lo testimoniano i numerosi eventi che si sono susseguiti in questi anni, dal WEC alla Formula 1, nel settore motoristico, senza dimenticare i numerosi eventi sportivi non motoristici, in particolare quelli ciclistici, e le iniziative extra-sportive in generale. Ma si può e si deve sempre fare meglio.
La permanenza della Formula 1 dopo il 2025 dipenderà da una stretta collaborazione tra il Comune di Imola, la Regione e il Governo centrale, poiché è chiaro che le risorse degli enti locali da sole non sono sufficienti a sostenere tale impegno. Va comunque sottolineato che la conferma del WEC, una manifestazione in forte crescita come dimostrano i dati dell’anno scorso a Imola, rappresenta un segnale concreto della volontà di mantenere eventi motoristici di alto livello in città.
L’autodromo deve oggi essere valorizzato come spazio multifunzionale, adatto a ospitare eventi di vario genere, dai concerti agli eventi di varia natura, magari prendendo spunto da cosa cosa fanno altre strutture simili nel mondo. Gli investimenti che saranno fatti sul corpo box vanno proprio in questa direzione, ampliando le possibilità di utilizzo della struttura per attività diverse dal motorsport.

Il fenomeno del dissesto del territorio del circondario è sotto gli occhi di tutto. I Comuni hanno avuto la dovuta assistenza dalla Regione e dallo Stato? E comunque quale deve essere l’impegno per il futuro?
Dopo la quarta alluvione in un anno e mezzo, è evidente che dobbiamo guardare al futuro piuttosto che cercare colpe nel passato. Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti, e negli ultimi mesi fenomeni meteorologici estremi hanno colpito non solo l’Italia, ma anche Austria, Slovenia, Germania, Ungheria, Francia, Polonia, Repubblica Ceca e Svezia.
Le misure di ordinaria amministrazione, come la pulizia di fiumi e tombini, il rafforzamento degli argini, non sono più sufficienti di fronte all’intensità di questi eventi. Per quanto pulito possa essere un lavandino, se ci versi un’autocisterna d’acqua, non reggerà. Nel nostro territorio è stato costruito troppo e pianificato per un clima diverso, ormai superato.
Servono quindi un nuovo modello di pianificazione e investimenti massicci, a livello europeo, statale e regionale, per contrastare il dissesto idrogeologico. Sarà necessario allargare i letti dei corsi d’acqua, intervenire sul territorio per mitigare i rischi e, purtroppo, valutare anche la delocalizzazione di abitazioni o edifici che i fatti ci dicono non essere più in sicurezza.

Cultura e turismo: che ruolo occupa Imola e il suo territorio nel contesto regionale e cosa, eventualmente, si può fare per un ulteriore sviluppo?
È innegabile che Imola sia conosciuta in Italia e nel mondo principalmente per il suo circuito. Anche senza dati precisi, è ragionevole pensare che molti visitatori vengano proprio per vedere l’autodromo. Tuttavia, questo non esclude la possibilità di coinvolgerli anche dal punto di vista culturale. La Rocca Sforzesca, ad esempio, è un’importante attrazione, e una volta completata la ristrutturazione con i fondi del Pnrr, potrà essere ulteriormente valorizzata, così come Palazzo Tozzoni e i musei cittadini. Eventi di alto livello, come la mostra di Bertozzi e Casoni, hanno dimostrato di richiamare grande pubblico, segno che esiste un potenziale culturale importante da sviluppare.
Imola ha il vantaggio di trovarsi tra Bologna e Ravenna, e intensificare percorsi turistico-culturali lungo questo asse potrebbe essere una strategia vincente per lo sviluppo del turismo. È importante, inoltre, guardare a ciò che viene fatto all’estero e in altre parti di Italia in ambito turistico e culturale, adattando le migliori pratiche alla realtà imolese, come già è avvenuto in passato.