Mara Mucci, già deputata dal 2013 al 2018, è l’unica donna del territorio imolese a candidarsi alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre nella lista “Riformisti Emilia-Romagna Futura De Pascale Presidente”.

L’autonomia dell’Ausl di Imola va mantenuta? Il Cau funziona bene e riesce a mettere meno sotto pressione il Pronto soccorso dell’ospedale?
L’Ausl di Imola è un tassello fondamentale della mia campagna elettorale, è importante che sia autonoma per adattare i servizi sanitari alle specifiche necessità del nostro territorio ed è anche un fattore di efficienza gestionale. Sul nostro territorio dobbiamo lavorare per potenziare i servizi e abbattere le liste d’attesa. Per quanto riguarda il Cau, non sono convinta della reale efficacia di questa soluzione, insufficiente rispetto ai problemi del sistema sanitario. Sottolineo l’urgenza di riforme profonde che vadano oltre i semplici interventi di riorganizzazione, tenendo conto dei cambiamenti sociali e della necessità di garantire una sanità pubblica sostenibile e universalistica per affrontare le sfide future”.

Come si possono frenare gli episodi di violenza e degrado presso gli ospedali imolesi?
Iniziando dall’abbassare i toni in politica e smettendo di fomentare le masse, agendo sul piano culturale , lavorando sull’integrazione e la valorizzazione della cosa pubblica. Aumentando, dove possibile e se possibile i controlli e la vigilanza”.

L’autodromo è stato ben gestito in questi anni? La Formula 1 può essere mantenuta oltre il 2025 e quale ruolo possono avere la Regione e il Comune di Imola in tale partita?
La gestione dell’autodromo è da anni un punto posto sotto la lente d’ingrandimento da una parte di cittadine e cittadini imolesi. La struttura c’è e come tutte le strutture, a grande impatto, ha benefici e svantaggi per la città. La gestione non è semplice e ha enormi costi fissi, difficile giudicare senza vivere, di persona, la routine delle attività quotidiane.
I grandi eventi, compreso il GP di F1, portano lustro alla Città, ed un’accurata gestione delle attività giova anche all’indotto di Imola e dintorni. Ovviamente servono fondi, e ricordo che io stessa mi battei per avere quelli dell’Aci non assegnati esclusivamente a Monza ma anche al nostro Gran premio, proprio per non gravare esclusivamente su Regione Emilia-Romagna e Comune. Si deve fare il massimo affinché questo evento ci sia anche in futuro e porti, come la storia ci insegna, “Imola nel mondo”. Allargare gli orizzonti fa crescere, non serve guardare al mero bilancio numerico ma anche a quello sociale e culturale se si vuole essere competitivi e attirare investitori”.

Il fenomeno delle frane nel territorio del circondario è ancora presente. I Comuni hanno avuto la dovuta assistenza dalla Regione e dallo Stato?
Il fenomeno è di una complessità tale che in due righe è impossibile e riduttivo affrontarlo. Il cambiamento epocale che stiamo vivendo va ben oltre la semplice assistenza o interventi a spot. Serviranno progetti ed investimenti per affrontare una nuova fase idrogeologica alla quale la natura si sta avviando.

Nel settore culturale Imola sta giocando un ruolo abbastanza importante all’interno della Regione?
Sicuramente! Cultura è rigenerazione delle conoscenze degli adulti e crescita e formazione per i giovani. Stiamo assistendo, tra le altre opere, ad investimenti importanti sui siti storici presenti in città, ampliamento dell’offerta universitaria, rigenerazione dell’area “Osservanza”. Credo, siano ottime basi per gettare fondamenta solide sulle quali continuare a progettare percorsi futuri.