Il cortometraggio “Sommersi” sarà presentato in anteprima nazionale venerdì 15 novembre al Cinema Modernissimo di Bologna alle 18, nell’ambito della 30ª edizione del Festival Visioni Italiane. Il film, diretto da Gian Marco Pezzoli, è stato scritto da Marta Bedeschi e Giorgia Baracco e prodotto da Kamera Film, ambientato nella Vallata del Santerno. Un’altra importante proiezione si terrà domenica 17 novembre al RIFF – Rome Independent Film Festival, presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, alle 21.45.

Gian Marco Pezzoli: il regista

Gian Marco Pezzoli, 32 anni e originario di Imola, è un regista che ha iniziato il suo percorso artistico partecipando a corsi di recitazione e regia con esperti del settore, tra cui Marco Bellocchio al corso di alta formazione in regia cinematografica della Fondazione Fare Cinema e Mario Grossi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Dal 2011 si è dedicato alla regia di cortometraggi che hanno ottenuto riconoscimenti per il loro valore artistico. Oltre alla carriera cinematografica, Pezzoli è presidente dell’Associazione Noi Giovani, una realtà che supporta i giovani creativi e promuove iniziative per il miglioramento del territorio imolese.

Le note di regia

“Per Sommersi, mi sono ispirato a film come Elephant di Gus Van Sant, Paranoid Park e Gummo di Harmony Korine, che utilizzano un linguaggio visivo che immerge lo spettatore nel disagio adolescenziale. Un altro importante punto di riferimento è Aki Kaurismaki, per la sua lucidità e la crudezza nei rapporti umani” spiega Pezzoli. “Il tema del lancio dei sassi dal cavalcavia, un fenomeno diffuso in Italia sin dagli anni Ottanta, è stato il punto di partenza per esplorare il disagio giovanile, che oggi, purtroppo, è diventato quasi ordinario e non suscita più scalpore. Ho voluto andare oltre il gesto, interrogandomi sulle ragioni che spingono tanti adolescenti a compiere atti di violenza”. Il film è ambientato nella valle del Santerno, lungo la Strada Statale Montanara. Questo paesaggio, immutato e sospeso nel tempo, rappresenta il mondo claustrofobico in cui vivono i protagonisti. Il fiume Santerno, che da calmo diventa rabbioso dopo l’alluvione, riflette lo stato d’animo di Michael e Lorenzo, diventando un vero e proprio personaggio che li guida verso un nuovo equilibrio.

La storia

A Castel del Rio, un piccolo borgo nell’Appennino, l’estate sembra non finire mai. È l’ultimo giorno di vacanza per Michael e Lorenzo, due adolescenti che, intrappolati dalla noia e dall’afa, si abbandonano a un gioco pericoloso. Un sasso lanciato dal cavalcavia causa un incidente mortale, e ciò che sembrava un gesto innocente costringerà i ragazzi a confrontarsi con la tragedia che hanno causato. Mentre il fiume Santerno straripa e travolge tutto, Michael e Lorenzo sono costretti a fare i conti con le loro azioni; per non essere sommersi, devono scegliere se convivere con quel terribile sbaglio o redimersi espiando le proprie colpe.

Il progetto e la produzione

La produzione di Sommersi è a cura di Maria Martinelli, fondatrice nel 2000 della società di produzione Kamera Film. Martinelli, regista e documentarista, ha sempre avuto un’attenzione particolare alla narrazione di storie femminili ed è stata coinvolta nella creazione di eventi culturali a Ravenna, tra cui il Ravenna Nightmare Film Fest e il festival Visioni Fantastiche Cinema per la Scuola. Il cortometraggio è stato realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso la Emilia-Romagna Film Commission, ed è prodotto in collaborazione con l’Associazione Noi Giovani A.P.S., Combo Società Cooperativa e Black Cut Società Cooperativa. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Fontanelice, Casalfiumanese, Castel del Rio e Borgo Tossignano.

Le parole della produttrice

“Ci tengo a nominare tutte le realtà che hanno partecipato alla realizzazione di questo cortometraggio e ci tengo a ringraziare in particolare modo l’associazione Noi Giovani, perché questo cortometraggio ha avuto una gestazione sofferta e difficile” afferma la produttrice Maria Martinelli di Kamera Film. “Attraverso la sua narrazione, ci fa capire, in modo poetico e tramite lo sguardo di due adolescenti, (in una terra segnata dagli sconvolgimenti climatici) quanto sia difficile fare la scelta giusta. Un cortometraggio che parla di disagio e affronta, con una cifra stilistica elegante, l’universo giovanile e come spesso sia rimasto solo, rispetto alle responsabilità. Dopo le anteprime al RIFF e a Visioni Italiane realizzeremo sicuramente altri appuntamenti in altri festival cinematografici per poi organizzare una serata speciale a Imola e nei comuni che ci hanno sostenuto”.

Le parole del regista

“Sommersi è il frutto di un incredibile lavoro di squadra, già a partire dalla storia che ho ideato assieme alle sceneggiatrici Marta Bedeschi di Imola e Giorgia Baracco di Rovigo. Inoltre senza l’aiuto di tutta la troupe non sarei mai riuscito a realizzarlo. Anche se si tratta di un cortometraggio, ci siamo confrontati con grandi sfide, come ricreare un incidente stradale o immergere un’auto in una piscina. Volevamo girare tutto il film nella Valle del Santerno, e ci siamo riusciti. Per questo ringrazio di cuore i Comuni della vallata, che ci hanno aperto le porte e permesso di lavorare secondo la nostra visione e, inoltre, le persone del territorio che hanno dato l’anima per sostenere il progetto.  I due giovani attori, Ruben Santiago Vecchi e Alessandro Antonino, sono stati fantastici: nonostante la loro età, hanno dimostrato grande professionalità e offerto una bellissima interpretazione. Le selezioni ai festival sono un grande orgoglio per tutti noi, e non vediamo l’ora di condividere il film con il pubblico”.

Le parole dei protagonisti

Ruben Santiago Vecchi: “Fin dalla prima scena si è creata un’intensa complicità con Alessandro che ha reso tutta la produzione molto interessante. La catastrofe climatica dell’alluvione unitamente alla drammaticità dell’evento commesso erano due temi molto complessi da interpretare. Per due ragazzi come noi è stata una sfida inedita, ma anche una grande lezione di vita”. Alessandro Antonino: “Il lavoro di squadra e la passione che ho visto sul set è stata fonte di ispirazione per me. Questo cortometraggio esplora temi come l’amicizia e la noia: in questo caso l’amicizia tra Michael e Lorenzo verrà messa a dura prova da un gioco che si trasformerà in una vera e propria tragedia. Grazie a questa esperienza ho avuto l’opportunità di affacciarmi sul mondo del cinema e apprezzarne la bellezza che non risiede solo nella riuscita finale del film ma anche nel processo creativo, nel lavoro di squadra e anche nel dietro le quinte”. I due attori sono della zona di Bologna.