Imola. Venerdì 29 novembre 2024, alle ore 17.30, nella Sala grande del Museo Diocesano di Imola, sarà inaugurata la mostra “Fabrizio Spadini. Decalogo. Arte sacra e Intelligenza Artificiale”, un ciclo pittorico di 30 opere (una, Il Decalogo, composta da dieci tele, e altre 20 raffiguranti storie sacre senza interconnessioni) dipinte appositamente per questa esposizione, la prima a tema sacro affrontata dall’artista. “Le opere in mostra – sottolinea Fabrizio Spadini – nascono con l’intento di mettere in relazione l’immaginario visivo della tradizione dell’arte sacra con l’esigenza di riflettere su concetti astratti che riguardano i meccanismi che regolano, e regoleranno, la vita dell’uomo e il funzionamento delle cosiddette intelligenze artificiali”.
Nodo centrale e nucleo della mostra è l’opera Il Decalogo, dieci tavole che, ispirandosi ai dieci comandamenti dell’Antico Testamento, vogliono essere un “vademecum” per le IA, un adattamento delle tre leggi della robotica di Asimov, oggi che molte narrazioni dalla fantascienza del secolo scorso stanno diventando parte della vita quotidiana.
“Sono regole – prosegue Spadini -, quelle del Decalogo per le IA, che raccontano in real- tà molto più dell’uomo, creatore, che le emana, che non delle creature per cui vengono redatte. Così come un creatore osserva e impara a conoscere se stesso anche attraverso la propria creatura, l’uomo impara a conoscersi interrogando se stesso sulla Natura e sulla natura di Dio. Un artista conosce se stesso attraverso la realizzazione della pro- pria opera d’arte e in senso più ampio, l’uomo si nobilita attraverso il proprio lavoro, la propria opera, con riferimento al motto benedettino Ora et labora. Uno scienziato impara attraverso l’osservazione della natura e l’analisi dei propri studi e delle proprie creazioni”.
La personale di Fabrizio Spadini ben testimonia l’impegno del Museo Diocesano nel sostegno e nella valorizzazione della ricerca e della produzione artistica di pittrici e pittori contemporanei, nel far conoscere al pubblico protagonisti sia affermati che emergenti, nuove tendenze e nuovi linguaggi presenti nella ricerca pittorica contemporanea, nel promuovere l’apprezzamento verso la pittura.
“Il Museo Diocesano continua ad aprirsi all’arte contemporanea in un dialogo ininter- rotto con l’antico – sostiene il curatore Marco Violi, alla guida del Museo Diocesano – proponendo e facendo conoscere al proprio pubblico artisti noti a livello internazionale per la loro originalità e indubbia bravura; fra questi ricordiamo Giovanni Gasparro, Bertozzi & Casoni, Luigi E. Mattei, Federico Guida e Filippo Sorcinelli. Questa importante esposizione chiude una intensa programmazione annuale che ha coinvolto Museo e Giardino storico”.
Inaugura la mostra il demoetnoantropologo Roberto Libera, direttore del Museo Diocesano di Albano (RM). All’inaugurazione porteranno il loro saluto Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola, e il sindaco Marco Panieri. Al termine dell’inaugurazione, visita guidata dell’artista alla mostra. In mostra sarà disponibile una guida di 16 pagine a colori stampata per l’evento