Vittoria del Pd di De Pascale contro lo spauracchio di una destra fascista che funziona sempre in Emilia Romagna, a scapito dei molti e gravi problemi.
Scampato pericolo? Non ne siamo così sicuri. Tanti hanno tirato un sospiro di sollievo ma non c’è molto da rilassarsi quando la prima dichiarazione del neo presidente è “Ora basta speculazioni sulle alluvioni” come se ce le fossimo inventate, mentre parte un’opera faraonica di 70.000 mq di costruzioni lungo il canale Lama a Ravenna e si costruisce una diga di 800 metri, altrettanto faraonica, a protezione del rigassificatore.
Se questo è l’ambientalismo della nuova amministrazione, cosa possiamo aspettarci dal delfino nominato da Bonaccini sul fronte delle politiche sociali, della sanità e del lavoro?
Bonaccini si è subito espresso per ulteriori invio di armi in Ucraina, invece di auspicare al più presto un’intesa diplomatica. Seguirà l’Emilia Romagna il solco già tracciato sulle privatizzazioni di servizi pubblici e in particolare sulla Sanità? O quello sulle assicurazioni sanitarie private che salvaguardano solo alcune fasce di popolazione mentre i lavoratori del pubblico in Sanità sono allo stremo?
Come Schierarsi ci esprimiamo fermamente sull’inefficienza strutturale di queste scelte che si manifesta sia nel mancato contenimento dei costi che nella scarsa qualità dei servizi, peraltro a scapito della pubblica utenza.
Chiediamo una inversione di tendenza a tutti i livelli amministrativi, dando peraltro atto che alcuni amministratori locali hanno tentato di muoversi sul fronte di garantire servizi generalizzati alla cittadinanza e di qualità. La stessa amministrazione regionale sul fronte dipendenti si è mossa in modo molto più evoluto rispetto alle amministrazioni del Nuovo Circondario Imolese, ferme a una visione padronale e ottocentesca nella gestione delle risorse umane e con una visione esclusivamente sulla carta del futuro del territorio, con totale disprezzo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, delle segnalazioni dei lavoratori e delle irganizzazioni sindacali a cui non viene neppure data risposta, tanto è lo spirito collaborativo e di partecipazione.
Come Schierarsi ci impegniamo a monitorare le buone pratiche delle altre amministrazioni del territorio e a sostenerle, mentre per quanto nelle nostre possibilità non cesseremo di denunciare clientelismi, inefficienze e omissioni di queste amministrazioni.
Ci impegniamo come Schierarsi a monitorare le buone pratiche di amministrazioni, enti e associazioni in modo da contribuire a diffonderle, mentre non cesseremo di denunciare clientelismi, inefficienze e omissioni.
(Associazione Schierarsi – La piazza di Imola)