“Nel corso dei primi incontri Federmeccanica è stata molto chiara: non ci sono spazi per gli aumenti che Fiom Fim e Uilm chiedono.”, inizia con questa affermazione la nostra intervista a Simone Selmi, segretario Fiom di Bologna.
E quindi come intende procedere il sindacato.
“ Noi siamo ancora nella fase della moratoria e quindi non ci sono iniziative di lotta, ma il problema emerso dagli incontri è più serio perché oltre a dire no alle nostre richieste economiche vogliono rimettere in discussione anche quegli accordi nati nel precedente contratto, in particolare il meccanismo che permetteva un parziale recupero dell’inflazione. Vogliono fare passi indietro rispetto al meccanismo che ha permesso ai lavoratori di non subire il danno inflattivo.”
Qual è oggi lo stato di salute economica delle imprese metalmeccaniche?
“Noi abbiamo un’analisi su un campione di 18.000 imprese, di tutte le dimensioni, e abbiamo registrato una crescita importante dal punto di vista economico, e si tratta di un risultato ottenuto grazie al lavoro dei dipendenti e quindi chiediamo che ci sia un riconoscimento congruo per chi ha dato un contributo decisivo alla crescita dell’azienda. E ricordo che la contrattazione di secondo livello (quella aziendale) non sempre ragggiungere gli obbiettivi previsti e soprattutto non è in grado di porre un freno alle differenze fra le aziende ed i vari territori. Senza un forte contratto nazionale per molti lavoratori la situazione di “inferiorità” rispetto alle esperienze forti rischia di aumentare e questo non è accettabile.
Insomma siamo di fronte ad una trattativa serrata.
“Si, non è una novità perche il contratto metalmeccanico è un punto di riferimento per tutto il mondo del lavoro.”
(m.z.)