Negli ultimi dieci anni, il gin ha dominato la scena dei cocktail e del bere di qualità. Grazie alla sua versatilità e al boom delle distillerie artigianali, questo distillato ha vissuto una vera e propria rinascita, conquistando baristi, appassionati e collezionisti. Ma con il mercato ormai saturo e l’interesse del pubblico che inizia a rivolgersi altrove, una domanda sorge spontanea: quale sarà il prossimo grande trend? Tutto lascia pensare che il whisky, in particolare quello scozzese e torbato, possa essere il candidato ideale.

Drink di moda: dopo il gin sarà il momento del whisky?

Il successo del gin: cosa ha insegnato il decennio passato?

Per comprendere perché il whisky potrebbe essere il prossimo protagonista del mondo dei drink, è utile analizzare cosa ha reso il gin così popolare.

1. Versatilità nei cocktail: Il gin si presta a numerosi mix, dal classico Gin Tonic ai cocktail più elaborati come il Negroni. Questa flessibilità ha contribuito al suo successo sia nei bar che a casa.

2. Produzioni artigianali e locali: Negli ultimi anni, centinaia di micro-distillerie hanno sperimentato botaniche e aromi innovativi, creando prodotti unici che hanno attirato l’attenzione di un pubblico curioso.

3. Accessibilità: Il gin è un distillato relativamente economico, sia per i produttori che per i consumatori, e questo ha favorito la sua diffusione.

Tuttavia, il mercato del gin è ormai saturo, e il pubblico sta cercando qualcosa di nuovo e sofisticato. Qui entra in gioco il whisky.

Whisky: un distillato di eleganza e complessità

A differenza del gin, che si distingue principalmente per le botaniche utilizzate, il whisky offre una gamma di aromi e sapori molto più ampia e stratificata. Questo lo rende una scelta perfetta per chi cerca un’esperienza sensoriale più profonda.

Le mille sfaccettature del whisky

Il whisky, in particolare lo scotch, è un prodotto di terroir, ossia profondamente legato alla sua origine geografica e al processo produttivo. Ogni fase della produzione contribuisce a creare un distillato unico:

Materie prime: Dal tipo di cereale utilizzato (orzo, mais, segale) alla qualità dell’acqua, ogni dettaglio influenza il risultato finale.

Fermentazione e distillazione: La durata della fermentazione e il design degli alambicchi incidono significativamente sugli aromi e sulla struttura del whisky.

Invecchiamento: L’interazione tra il distillato e il legno delle botti è cruciale. L’origine delle botti (sherry, bourbon, vino) e il tempo trascorso in esse conferiscono complessità al prodotto.

Affumicatura: Nel caso dei whisky torbati, come quelli dell’isola di Islay, il fumo aggiunge un elemento distintivo, amato dagli intenditori.

Questa combinazione di variabili fa sì che ogni whisky abbia una personalità unica, qualcosa che il gin, per quanto innovativo, non può offrire.

Un trend alimentato dalla collezionabilità

Un altro elemento che potrebbe spingere il whisky verso la ribalta è la sua collezionabilità. Negli ultimi anni, le bottiglie di whisky rare o in edizione limitata sono diventate veri e propri oggetti da investimento. A differenza del gin, che viene generalmente consumato subito, il whisky migliora con l’età e spesso acquista valore nel tempo.

Piattaforme di aste online come Whisky Auctioneer o Catawiki registrano record di vendita sempre più alti, con bottiglie di scotch pregiato che raggiungono cifre da capogiro. Questo interesse per il whisky come bene di lusso lo rende particolarmente attraente per un pubblico sofisticato e alla ricerca di status symbol.

Whisky e cocktail: la nuova frontiera

Un’altra ragione per cui il whisky potrebbe diventare il nuovo trend è la sua adattabilità ai cocktail. Se tradizionalmente è stato apprezzato liscio o con un goccio d’acqua, negli ultimi anni si sta riscoprendo il suo potenziale come base per drink creativi.

Cocktail come l’Old Fashioned, il Manhattan e il Whisky Sour sono classici intramontabili, ma molti bartender stanno sperimentando con nuovi abbinamenti per avvicinare il pubblico al whisky in modo più accessibile. In questo, il whisky scozzese e torbato offre un tocco distintivo, con i suoi aromi affumicati che aggiungono profondità ai drink.

Un trend in arrivo: segnali dal mercato

Ci sono già segnali che indicano un aumento dell’interesse per il whisky. Alcuni fattori chiave includono:

1. Espansione delle distillerie artigianali: Proprio come è successo con il gin, anche nel mondo del whisky stiamo assistendo a un boom di nuove distillerie, non solo in Scozia ma anche in paesi come Giappone, Irlanda e Stati Uniti.

2. Eventi e festival dedicati: manifestazioni come il Whisky Live o il Roma Whisky Festival attirano migliaia di appassionati, dimostrando che l’interesse per il whisky è in crescita.

3. Apertura del pubblico giovane: Anche i consumatori più giovani stanno iniziando a esplorare il mondo del whisky, grazie all’accessibilità di alcuni prodotti entry-level e all’influenza dei social media.

Whisky scozzese e torbato: il cuore del prossimo trend

Tra le diverse tipologie di whisky, quello scozzese e in particolare il torbato potrebbe diventare il vero protagonista. Il suo profilo aromatico complesso, con note di fumo, spezie e terra, lo rende unico nel panorama dei distillati. Per gli appassionati di gin che cercano qualcosa di nuovo, il whisky torbato rappresenta un’evoluzione naturale: altrettanto ricco di sfumature ma con una profondità e una struttura che pochi altri distillati possono eguagliare.

Conclusione: il whisky è pronto a conquistare la scena

Dopo un decennio dominato dal gin, sembra che il whisky abbia tutte le carte in regola per diventare il prossimo trend nel mondo dei drink. La sua complessità, la collezionabilità e l’appeal nei cocktail lo rendono una scelta naturale per un pubblico sempre più sofisticato e curioso.

Che si tratti di un single malt scozzese torbato, di un bourbon americano o di un whisky giapponese, questo distillato offre un universo di possibilità da esplorare. Il whisky non è solo una bevanda: è un’esperienza, una storia, un viaggio. Ed è pronto a farsi strada nei bicchieri di tutto il mondo.