Il 29 novembre, lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil ha registrato un’altissima adesione nei luoghi di lavoro e oltre 300 persone sono partite da Imola per partecipare alla manifestazione regionale a Bologna e al corteo che si è concluso in Piazza Maggiore con l’intervento di Maurizio Landini, segretario generale Cgil.
I numeri che cominciano ad affluire ci consegnano la prova che la contrarietà ai contenuti di questa legge di bilancio è molto alta tra le lavoratrici e i lavoratori dipendenti anche nel circondario imolese: Walvoil 80%; Cefla 60%;
Danfoss 80%; scuole infanzia e nidi 70%; Wienerberger 50%; educatrici e educatori inclusione scolastica 60%; 3elleN 50%.
Dalla piazza di Bologna e da coloro che hanno scioperato, perdendo la retribuzione della giornata, viene lanciato un forte segnale al Governo: occorre ridare dignità alle lavoratrici e ai lavoratori, ai pensionati e alle pensionate che, ricordiamolo, sono coloro che sostengono la fiscalità generale di questo Paese. Si devono aumentare i salari, per recuperare la perdita sostanziale di potere d’acquisto eroso dall’inflazione. La mobilitazione non si ferma.