Imola. Mentre sembra giunta definitivamente a termine la lunga storia della discarica dei rifiuti Tre Monti di Imola, rimangono aperte le discussioni. Infatti secondo il comitato Vedimoci Chiaro “La storia della discarica è molto diversa da quella raccontata dal sindaco Panieri”.

Il sindaco infatti dichiara che “l’impegno preso dal Comune di terminare i conferimenti entro la fine del 2024 è stato rispettato”, ma il comitato ricorda al Primo cittadino che “Comune, Regione e Conami, pur di riempire anche la sopraelevazione del terzo lotto, hanno avuto l’arroganza di forzare ben due sentenze della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato). Secondo tali sentenze la sopraelevazione non doveva proprio essere fatta, dunque il sindaco non ha nulla di cui vantarsi se non di aver consentito ad altre 250.000 tonnellate di arrivare a Imola (e solo il 4% proveniente dai territori alluvionati): questo è un fallimento della politica”.

Nel frattempo è ancora pendente il ricorso al Capo dello Stato che il Comitato ha depositato impugnando la delibera di riapertura della discarica Tre Monti nel 2023 per motivazioni legate all’alluvione. “Vedremo come finirà. Ricordiamo inoltre che se non fosse stato per noi, per alcuni cittadini preoccupati e il Mibact, ora ci sarebbe già il quarto lotto, in avanzato stato di riempimento con rifiuti provenienti chissà da dove, con tutti i problemi annessi. La politica locale e regionale, che invece si vanta di aver stralciato il progetto dal piano dei rifiuti, si era adoperata molto per portare una montagna di rifiuti (1.500.000 tonnellate) nella Tre Monti, impianto vecchio di 50 anni, devastando ancora di più una delle zone di pregio di Imola sia dal punto di vista paesaggistico che agricolo. Altro fallimento della politica”.

Non bisogna poi dimenticare “le richieste più importanti avanzate in questi nove anni dal Comitato ai sindaci di turno ovvero se l’impianto è sicuro, se le emissioni atmosferiche e del percolato non creano problemi alla salute dei residenti, dei cittadini imolesi e riolesi, e impatti all’ambiente. Purtroppo le risposte sono sempre state evasive, indagini serie non ne sono state fatte e le eventuali problematiche purtroppo non spariscono con la chiusura dell’impianto. Ma chi non indaga non trova e dunque nulla si fa per migliorare la situazione. Altro fallimento nella gestione della vicenda Tre Monti”.

In conclusione “Vedimaoci Chiaro” ha ancora il timore che il progetto del quarto lotto, “all’occorrenza, venga tirato fuori dal cassetto. Le promesse fatte sono sempre state infrante, vedremo. Chiudiamo ricordando, a proposito dei cassonetti con calotta, che a suo tempo facemmo presente a Manca che sarebbero stati fallimentari (anche quelli) viste le esperienze fatte in altri territori. Non ci hanno voluto ascoltare nemmeno quella volta e anche in quel caso, come sempre, a pagare sono stati e sono i cittadini”.