Bologna. L’analisi del Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna mette in evidenza che, per la prima volta quest’anno, l’export regionale verso gli Usa ha superato l’export verso il mercato tedesco che è in affanno, con un valore delle esportazioni oltreoceano di 10,8 miliardi di euro nel 2024 (ultimi dodici mesi a settembre), pari al 16,3% dell’export nazionale. L’Emilia-Romagna è la seconda maggior regione esportatrice negli Usa dopo la Lombardia (13.510 milioni di euro, il 20,5% del totale nazionale).

Export (Foto da Pixabay)

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Lunedì 20 gennaio è stato inaugurato il quadriennio della Presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump. Dai primi orientamenti questa nuova amministrazione Usa potrebbe caratterizzarsi, tra l’altro, per un inasprimento della guerra commerciale con la Cina, che potrebbe estendersi anche alle esportazioni dell’Unione europea.

Un inasprimento dei dazi Usa sui prodotti esportati dall’UE rallenterebbe la ripresa del commercio internazionale, penalizzando le esportazioni verso gli Stati Uniti, il secondo mercato del made in Italy dietro alla Germania, con esportazioni che nel 2024 (ultimi dodici mesi a settembre) ammontano a 66,4 miliardi di euro, pari al 10,7% del totale delle vendite all’estero.

“È chiaro che una politica dei dazi da parte dell’Amministrazione Trump può creare problemi all’economia regionale – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato regionale -, ma noi crediamo che le sfide commerciali si vincano garantendo la libera circolazione delle merci. Tuttavia in questo contesto per le nostre imprese si apre una sfida da affrontare accentuando la qualità delle produzioni di quel Made in Italy che i mercati sanno riconoscere e apprezzare.

Amilcare Renzi

In una fase come questa è necessario muoversi come Sistema Paese. Ma non bastano gli impegni, che pur dovranno essere forti e puntuali, del Governo e delle istituzioni italiane a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti. Sempre di più sarà necessaria un’Europa coesa e compatta che sappia tutelare i propri interessi, capace di svolgere un ruolo proattivo e da protagonista nello scenario internazionale. Certo tra le nostre imprese c’è preoccupazione – conclude Renzi -, ma confidiamo anche in una lunga storia di relazioni e di rapporti positivi con gli Stati Uniti che non si possono certo interrompere improvvisamente”.