Con la posa delle “Pietre d’inciampo” sono iniziate a Imola le iniziative in occasione della “Giornata della Memoria” 2025.

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La posa delle Pietre d’inciampo

Di seguit0 pubblichiamo un sintesi delle inizitive nei territori tra Bologna e la Romagna.

Imola

Venerdì 24 e lunedì 27 gennaio 2025, ore 8.30 – 12, Casa Piani
Fare la differenza
Storie imolesi di solidarietà nel periodo 1943-1945 per le classi della scuola primaria di secondo grado.

Venerdì 24 gennaio 2025, ore 10 – 12, sala polivalente del centro civico Sesto Imolese
Perlasca: un eroe italiano
Visione di scene del film, letture dal libro e dialogo con i ragazzi per le classi della scuola primaria di secondo grado. Organizza la Biblioteca di Sesto Imolese.

Venerdì 24 gennaio 2025, ore 20.30, centro sociale Giovannini (via Scarabelli, 4)
Se questo è un luogo – narrazione storico artistica per immagini e parole


Narrazione storico-artistica a cura dello storico dell’arte Max Martelli, organizzata da Università Aperta in collaborazione con la Cooperativa Andrea Costa. Presso la sala Andrea Costa di via Galeati 6 i partecipanti potranno seguire la conferenza su schermo in diretta youtube. Questo il link della diretta per chi volesse seguire l’evento non potendo presenziare https.www.youtube.com/universitaapertaimola2477/streams

Lunedì 27 gennaio 2025 – Giorno della Memoria

  • Ore 10.30 – Via Giudei
    Deposizione di una corona alla lapide in ricordo delle persecuzioni razziali
    Partecipano il Sindaco Marco Panieri e autorità civili, militari e religiose della città. Presenti rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni d’Arma e Partigiane.
  • Ore 11 – Teatro Comunale Stignani
    Spettacolo “La custodia”
    Basato sull’omonimo racconto inedito di Katia Dal Monte, dedicato agli istituti scolastici, con letture, danza e musica dal vivo a cura del gruppo LaAV, il coro Teens e l’orchestra Orsini Senior.
  • Ore 16.30 – Sala Consiglio Comunale
    Seduta Straordinaria del Consiglio Comunale
    Interventi dell’Aned e degli studenti che hanno partecipato al Viaggio della Memoria.

La lapide di vicolo Giudei a Imola

  • Ore 18.30 – Vicolo Giudei
    Momento di preghiera
    Promosso dall’Azione Cattolica della Diocesi di Imola.
  • Ore 21.00 – Teatro Comunale Stignani
    Spettacolo “Le ultime Testimoni della Shoah, le sorelle Andra e Tatiana Bucci”
    Messa in scena degli alunni dell’IC 6 Scuola secondaria di I° grado Andrea Costa, tratta dal libro: “Il Baule dei Segreti. La Storia delle due bambine sopravvissute ad Auschwitz”.

Lunedì 28 gennaio 2025, ore 20.30, Biblioteca comunale di Imola (Bim)
Tra arte e storia
Le vittime imolesi dei lager nazisti e la funzione pubblica dell’arte.
Con interventi di: Giacomo Gambi, assessore alla Cultura, Marco Orazi, storico del Cidra e Annalisa Cattani, artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Martedì 29 gennaio 2025, ore 11-13.00, sala polivalente del centro civico di Sesto Imolese
La valigia di Hana
Lettura e dialogo con i ragazzi. Per le classi terza/quarta e quinta della primaria. Organizza la Biblioteca di Sesto Imolese.

Martedì 29 gennaio 2025, ore 16.00, Archivio storico Carducci (via Cavour, 26)
Visita guidata all’Archivio storico delle scuole Carducci, alla scoperta dei documenti relativi ai deportati imolesi protagonisti delle Pietre d’inciampo. In questa occasione gli alunni della scuola “Innocenzo da Imola” (IC2) vestiranno i panni di cicerone, accompagnando chiunque avrà voglia di approfondire questa tematica.

Il viaggio della Memoria

Dal 28 febbraio al 2 marzo.
Un viaggio intenso e toccante, iniziato a Monaco di Baviera, passando per i campi di Mauthausen e Gusen, fino al Castello di Hartheim, teatro di atrocità indicibili, per concludersi a Linz, città che porta ancora le cicatrici del passato. Un percorso di memoria, tra storia e ricordo, per non dimenticare.

Il campo di concentramento di Mauthausen

Informazioni
Centro sociale “La Stalla” – Via Serraglio, 20/B – Imola – tel. 0542.640670 cell. 338.7619602 – [email protected] (martedì e giovedì 9 – 12.30);
Cidra, Marco Orazi: tel. 349.4292866:
Agenzio viaggi Santerno: Imola – Via Saragat 19, tel 0542.32372 – Via P. Galeati 5, tel.0542.33200 – Castel San Pietro – P.Zza Garibaldi 5, tel.051.940358

Castel San Pietro

Un momento particolarmente toccante sarà lunedì 27 gennaio, ore 18,45 e 20,45, appuntamento al Cinema Teatro Jolly (via Matteotti 99) per la presentazione e proiezione di “Liliana, film documentario, che racconta la straordinaria storia della senatrice a vita Liliana Segre, diretto da Ruggero Gobbai, proposto in anteprima alla festa del Cinema di Roma tra gli applausi commossi del pubblico. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Castel San Pietro Terme ed è organizzata in collaborazione con Anpi e Aned. L’ingresso è a pagamento. Per informazioni: [email protected]

Domenica 26 gennaio, ore 17 al Cassero teatro comunale, spettacolo “Lettere di Tedeschi ovvero Il gelataio di Amburgo e altre grigie storie” della compagnia Teatro La Baracca, tratto da “I Sommersi e i Salvati” di Primo Levi. Commento ed elaborazione drammaturgica originale di Maila Ermini, letture di Gianfelice D’Accolti. L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza con prenotazione entro le ore 12 del 24 gennaio al Servizio Cultura del Comune: tel. 051 6954112-150-159 – email [email protected]

Lunedì 27 gennaio
Si comincia alle ore 10, nell’area vicino alla chiesetta di via Scania 350 con la cerimonia Un fiore per Enrica e un ricordo di Emilio e Massimo Zamorani, rivolta a tutta la cittadinanza e alle scuole. La cerimonia prevede la posa di un omaggio floreale alla stele dedicata a Enrica Calabresi, zoologa e docente universitaria di Entomologia agraria, di origine ebraica, vittima dell’Olocausto, la cui famiglia risiede dagli anni ‘30 nel Comune di Castel San Pietro Terme, e lo scoprimento di due formelle, realizzate dall’artista Gianni Buonfiglioli per Terra Storia Memoria, che rappresentano il volto di Emilio e Massimo Zamorani, padre e figlio abitanti a Castel San Pietro e trucidati dai nazisti a San Tomè di Ravenna. L’iniziativa è organizzata a cura dell’associazione culturale Terra Storia Memoria in collaborazione con Comune di Castel San Pietro Terme, Anpi Castel San Pietro Terme e Aned Bologna. Partecipa una delegazione composta da: la sindaca Francesca Marchetti, l’omonima pronipote Maria Enrica Calabresi con sua figlia Elena, la dottoressa Tullia Finzi-Contini e i familiari Zamorani.

Alle ore 18 alla biblioteca comunale (via Marconi 29) Roberto Matatia presenta il suo ultimo libroDal fondo della notte. Diario di un Imi 1943. L’autore si impegna costantemente per mantenere viva la sua testimonianza di vita e cultura ebraica. Cresciuto nel ricordo dei martiri della sua famiglia, ha raccolto, nel tempo, documenti, testimonianze e ricordi. Come ogni anno, le Biblioteche comunali di Castel San Pietro Terme e Osteria Grande allestiscono tavoli tematici con proposte di letture e video a disposizione del pubblico.

Il programma prosegue domenica 2 febbraio alle ore 16,30 alla Sala Sassi (via Fratelli Cervi 3) con Storie di ebrei castellani durante le leggi razziali 1938-1945”, conversazione con Eolo Zuppiroli. L’incontro, a cura dell’associazione culturale Terra Storia Memoria, con il patrocinio del Comune di Castel San Pietro Terme, è dedicato in particolare alle figure di Emilio e Massimo Zamorani, padre e figlio abitanti a Castel San Pietro e trucidati dai nazisti a San Tomè di Ravenna.

Casalfiumanese

Venerdì 24 gennaio, ore 20.30, alla Selma libreria, proiezione del video “Novembre 1944, Arresti e deportazioni” a cura di Marco e Giacomo Orazi e Nicolas Garelli con la testimonianza video di Augusto e Franco Dall’Osso, Vittoriano Zaccherini e Virginia Manaresi.

Medicina

La Città di Medicina celebra l’80° anniversario della sua Liberazione dall’occupazione nazifascista, un periodo fondamentale per la sua identità e per la memoria collettiva, con un ricco programma che unisce storia, cultura e arte.

La Resistenza delle donne (foto Comune di Medicina)

Conferenze: una serie di incontri con esperti e studiosi che approfondiranno gli eventi legati alla Liberazione della città e ai cambiamenti sociali e politici che ne sono seguiti.

Celebrazioni: con la partecipazione delle autorità locali, delle associazioni partigiane e della cittadinanza per un momento di riflessione e omaggio ai caduti della Resistenza.

Trekking Urbano: una passeggiata storica che ti farà scoprire i luoghi significativi della città legati alla Liberazione.

Street Art: arte urbana ispirata alla resistenza e alla libertà che trasforma la città una galleria all’aperto, arricchendo l’esperienza visiva di chi la visita.

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Dozza

Sabato 18 gennaio, dalle 9.30 alle 11 presso la sala polifunzionale della scuola primaria ‘G. Pulicari’ di Toscanella, celebrazione istituzionale. Una parentesi riflessiva aperta alla cittadinanza, con protagoniste in presenza le classi terze della scuola secondaria di primo grado ‘Aldo Moro’ accompagnate dai rispettivi docenti, sviluppata dal Comune insieme all’I.C. Dozza – Castel Guelfo, alla sezione dozzese di Anpi ed al Cidra imolese col prezioso contributo dell’Aned di Imola. Dopo gli interventi istituzionali di apertura, spazio ad una serie di approfondimenti in compagnia dello storico del Cidra Marco Orazi e del consigliere nazionale Aned Fabrizio Tosi per focalizzare al meglio il tema della deportazione nei lager nazisti con riferimenti anche al vissuto locale. Prevista la diretta streaming a cura dei volontari comunali con ‘QRcode’ per la connessione da remoto. Per le classi prime e seconde delle scuole medie, invece, il lavoro di analisi si concentrerà tra i banchi con la visione di filmati a tema e l’elaborazione di riflessioni guidate secondo il grado di maturità degli alunni coinvolti.

Domenica 26 gennaio, ore 16.30, spettacolo teatrale “Arbeit macht frei – Il lavoro rende liberi” al teatro comunale di Dozza. Una miscela di narrazione, poesia, musica dal vivo e movimenti scenici per rinverdire la memoria collettiva e riattualizzare una delle pagine più drammatiche della storia mondiale del secolo scorso. L’evento, promosso dal municipio in collaborazione con l’associazione “Bottega del Buonumore”, vedrà coinvolte la compagnia ‘La Melagrana’ e l’associazione di volontariato culturale ‘Incontri’.

Sabato 1°febbraio, ore 16, iniziativa ‘Storie nella Storia’, alimentata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte in collaborazione con il servizio bibliotecario comunale di Toscanella, al Museo della Rocca di Dozza (accesso gratuito). Un focus culturale, condotto dalla presidente Lisa Emiliani, per intraprendere un viaggio virtuale nella Romagna dal 1935 al 1945 attraverso i romanzi di Paolo Casadio, le musiche d’epoca della fisarmonica di Ivan Corbari e la lettura di brani, romanzi e del toccante monologo ‘Autunno’ da parte di Gianni Parmiani.

Completeranno il mosaico una specifica bibliografia e l’allestimento di uno scaffale dedicato a cura del personale della biblioteca comunale di Toscanella. In prossimità della data del 27 gennaio, inoltre, il servizio bibliotecario svolgerà presso le scuole medie locali sessioni di lettura ad alta voce e di riflessione comune, partendo da testi a tema. Infine, grazie all’impegno del Cidra, prenderanno forma un’ulteriore bibliografia, suddivisa tra saggistica e narrativa, sitografia e filmografia dedicate, ed inoltre saranno diramati link utili per la visualizzazione di contenuti specifici (canale YouTube del Cidra).

Riolo Terme

A gennaio ‘45 entrava in azione il primo dei quattro gruppi di combattimento italiani che fino alla fine del conflitto avrebbero combattuto a fianco delle forze alleate sul fiume Senio, davanti alla Vena del Gesso, sugli argini del fiume Reno, nella valle del fiume Idice, lungo la via Emilia, fino a Bologna e oltre.

Presso la sala Sante Ghinassi sarà allestita la mostra “I Gruppi di Combattimento e la Guerra di Liberazione”, a cura dell’Associazione Nazionale Reduci della Friuli e dell’Esercito italiano. La mostra, che ripercorre il contributo dato dalle truppe regolari italiane che hanno combattuto al fianco degli alleati angloamericani lungo tutta la penisola, sarà fruibile liberamente dalla cittadinanza fino al 2 febbraio, dal giovedì al lunedì dalle ore 15 alle ore 18.30.

Gruppo di polacchi della 3a Divisione ‘Fucilieri dei Carpazi’ – autunno 1944 (foto Comune di Riolo)

Venerdì 17 gennaio, ore 20.30, nella sala Sante Ghinassi, l’associazione Loxòs presenta lo spettacolo “IMI – Invano Mi Incantarono”, concerto di musica classica guidato dalle parole e dalle testimonianze degli internati militari italiani, i soldati che dopo l’8 settembre 1943 si rifiutarono di proseguire la guerra al fianco della Germania e per questo furono imprigionati nei lager nazisti. Attraverso il linguaggio della musica e un’attenta opera di ricostruzione delle fonti storiche, lo spettacolo consente allo spettatore di riflettere sui temi dell’internamento, dell’assurdità della guerra e della scelta politica di chi decide di interromperla, anche al costo della vita o di grandi sofferenze.

Lunedì 27 gennaio, ore 20.30, nella sala Sante Ghinassi, incontro organizzato dall’amministrazione comunale volto a conoscere e approfondire la storia e il pensiero di Primo Levi. L’esperienza storica della Shoah non è solo quella di un massacro di esseri umani su scala industriale: essa è, forse in primo luogo, consistita nella distruzione dell’umanità di milioni di persone nei campi di concentramento e di sterminio. Eppure, questa pratica attuata con metodo meticoloso non sempre funzionava e, ogni tanto, germi di resistenza sbocciavano anche nei campi. Con Simone Ghelli, ricercatore presso la Scuola Normale Superiore, ci si interrogherà sulle pratiche di resistenza alla disumanizzazione nei campi e oltre i campi, a partire dall’opera di Primo Levi, di cui Ghelli è specialista. Il relatore dialogherà con Paolo Missiroli (ricercatore presso l’Istituto italiano di studi filosofici di Napoli).

Faenza

Mostra fotografica ‘Ritorno alla vita: i sopravvissuti alla Shoah dalla Liberazione alla Riabilitazione’, curata dall’Istituto Comprensivo 6 di Imola e dal Centro imolese documentazione resistenza antifascista e arte contemporanea (Cidra) e lo Yad Vashem di Gerusalemme. Salone delle Bandiere (residenza municipale).

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Se fra l’aprile e il maggio del 1945 gli Alleati liberarono l’Europa dal regime nazista, i reduci ebrei – di cui oltre sei milioni erano stati sterminati – non poterono partecipare alla vittoria. Per i sopravvissuti all’Olocausto fu l’inizio di uno sforzo sovrumano per ricostruire una vita spezzata: le fotografie della mostra ripercorrono il destino dei sopravvissuti dal giorno della liberazione dai lager fino alla ricostruzione di una vita dignitosa. La mostra, che sarà visitabile fino a venerdì 14 febbraio, verrà inauguarata prevista mercoledì 22 gennaio alle ore 18, con una visita guidata della professoressa Maria Di Ciaula, curatrice dell’esposizione e della Dirigente dell’Istituto Comprensivo 6 di Imola, Teresa Cuciniello.

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30; sabato 18 e 25 gennaio, 1 e 8 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30.

Giovedì 23 gennaio, alle ore 21 presso la sala Fellini (piazza S. Maria Foris Portam 2), si terrà lo spettacolo teatrale ‘Volevo Risarcirvi’, della compagnia Menoventi, con drammaturgia e regia di Gianni Farina, e interpretazioni di Donatella Allegro e Rossella Dassu. La rappresentazione nasce da un progetto di ricerca curato dalla psicologa Fiorella Rodella, che fra il 1995 e il 1996 intervistò per la propria tesi di laurea trentaquattro prigionieri politici sopravvissuti al campo di concentramento. Le registrazioni di quelle lunghe interviste ci restituiscono frammenti di un passato raccontato dalle voci dei sopravvissuti all’Olocausto, al negazionismo, all’oblio, alla diffidenza e all’indifferenza.

Venerdì 24 gennaio, alle 18, alla Biblioteca manfrediana (via Manfredi), verrà presentato il libro ‘Dal Fondo della Notte, diario di un IMI 1943’ (editore Il Ponte Vecchio, 2024) con l’autore Roberto Matatia. Il volume propone il diario di Luigi Piazza, tenente faentino di 29 anni che, all’armistizio dell’8 settembre 1943, rifiutò di continuare la guerra a fianco di tedeschi decisione che lo portò ad essere imprigionato in un lager di Wietzendhorf, in Bassa Sassonia. Una sorte condivisa da oltre 600mila soldati italiani, ridotti in schiavitù dai tedeschi e considerati come traditori. Marchiati come ‘Internati Militari Italiani’ (IMI), acronimo sinonimo di vigliaccheria per i tedeschi, furono sfruttati come lavoratori coatti nelle miniere, nelle fabbriche, nei campi, o a scavare trincee, e sempre sotto la minaccia delle armi, tra violenze, fame e degrado. La loro sofferenza non trovò consolazione nemmeno alla fine della guerra: nessuno li accolse, nessuno si fece carico della loro tragedia, vivendoli come codardi o traditori o magari come comunisti, in tal modo costringendoli al silenzio. Proprio per questo tacere è importante rendere loro l’onore che meritarono.

Sabato 25 gennaio, ore 15, “Per non dimenticare”, una visita guidata ai “Luoghi della memoria in città”, a cura della Pro loco.
Ritrovo: Pro Loco, Voltone Molinella – partecipazione gratuita

Le tappe

il Museo Argylls Romagna di via Castellani che conserva un’intera sezione dedicata alla Shoah; il Monastero di Santa Chiara con la pietra di inciampo e tutti gli effetti personali di Amalia Fleischer, avvocatessa viennese insegnante di lingue nel monastero, arrestata nel dicembre 1944 e partita da Milano sul famigerato treno del 30 gennaio 1945 – lo stesso di Liliana Segre – per Auschwitz (ove giunse morta o dove fu uccisa all’arrivo dopo ben sette giorni di viaggio al freddo e senza cibo); il Tempietto della Memoria sul lungofiume, restaurato nel 2002 a cura degli studenti del “Ballardini” e recante i nomi dei lager europei e tutti i simboli dei detenuti dei lager; il vicino Ponte della Memoria eretto dalla Brigata Ebraica in meno di tre mesi dal febbraio ai primi di aprile 1945.
Si racconterà anche la stupefacente storia del grande piatto in ceramica esposto in questi giorni nella vetrina della stessa Pro Loco su gentile concessione del Liceo Ballardini-Torricelli. Una storia ancora profondamente viva seppur iniziata nel 1937, con Werner Jacobson ebreo tedesco, giovane studente dell’Istituto Ballardini.
Durata visita 1h e 45m circa – spostamento a piedi; accessibilità: i due Musei hanno barriere architettoniche
Informazioni: [email protected]

Lunedì 27 gennaio, alle ore 10, al Tempietto della Memoria sul lungofiume Amalia Fleischer, con la celebrazione ufficiale, la deposizione della corona a ricordo delle vittime e l’esecuzione del silenzio, alla presenza delle autorità cittadine. A seguire, le orazioni ufficiali verranno svolte presso il Monastero Santa Chiara (via della Croce 16), dove è presente la pietra di inciampo dedicata ad Amalia Fleischer.

Sempre lunedì 27 gennaio, alle ore 18, il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea (Corso Garibaldi 2) ospiterà la presentazione del libro ‘La mossa giusta’ (editore Baldini e Castoldi, 2024) con l’autore Enrico Franceschini, giornalista del quotidiano “La Repubblica” e scrittore. Il testo affronta le vicissitudini romanzate dello scacchista, banchiere e avvocato di origini ebraiche Ossip Bernstein, dalla Rivoluzione russa alla tragedia dell’Olocausto, fino alla Guerra Fredda e alla morte avvenuta in Francia nel ’62. Una storia avvincente che attraversa tutte le tappe del Novecento europeo. Infine, alle 21, sempre al Museo del Risorgimento, seguirà il concerto ‘Modern Sarti Ensemble’, della Scuola di Musica Sarti di Faenza, dedicato al Giorno della Memoria.

Castel Bolognese

Martedì 28 gennaio alle ore 8.30 le classi terze dell’Istituto “G. Pascoli” di Castel Bolognese incontreranno presso la Biblioteca comunale “L. Dal Pane” il Prof. Luca Rosetti, che da diversi anni si occupa di divulgazione storica ai giovanissimi attraverso lo strumento della conferenza-spettacolo.

Mercoledì 29 gennaio andrà poi in scena alle ore 21, sempre presso la biblioteca, un reading teatrale della Compagnia Menoventi a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, dal titolo “Lei conosce Arpad Weisz?”. Lo spettacolo è tratto da “Dallo scudetto ad Auschwitz” del giornalista Matteo Marani, in cui convivono l’amore per il calcio e lo sconcerto per la feroce stupidità umana. Lo spettacolo è dedicato a uno dei nomi illustri del calcio, Arpad Weisz, calciatore e brillante allenatore di nazionalità ungherese di origine ebraiche, immigrato in Italia e attivo soprattutto a Bologna negli anni del fascismo, costretto dalle leggi razziali a lasciare il nostro Paese per vivere prima in Francia, poi nei Paesi Bassi, dove venne prelevato insieme alla sua famiglia per poi essere deportato ad Auschwitz.
Come allenatore fece vincere lo scudetto all’Inter e poi al Bologna per due annate di seguito, rimanendo il più giovane commissario tecnico straniero ad avere vinto nella serie A italiana. Al centro della drammatizzazione della Compagnia Menoventi, la famiglia Weisz con due bambini rigettati dalla scuola, privati di una lingua, separati dagli amici e in fuga.
Alla rappresentazione seguirà un momento di approfondimento con Gianni Farina, autore e regista, con l’attrice Consuelo Battiston e con Alfredo Tassoni, presidente del Club Cosmopolita Arpad Weisz di Faenza, grande conoscitore e appassionato divulgatore della vicenda sportiva e umana di A. Weisz.