Come procedere per ricostruire la Romagna? Ne parliamo con il nuovo presidente della Regione te Michele De Pascale.

Ora che è stato individuato il commissario dovrebbe procedere più velocemente la macchina dei ristori e  si tratta di ricostruire il sistema idraulico della Romagna a partire dalla montagna, quali le idee guida per partire?
“La nomina del nuovo commissario è ispirata anche dalla volontà di promuovere una maggiore collaborazione tra tutti i livelli della Repubblica. Questa scelta mira a garantire, da un lato, una transizione ordinata e, dall’altro, a introdurre azioni concrete per migliorare e semplificare le procedure di indennizzo. Per quanto riguarda le opere, è necessario un cambio di passo radicale, che possa affrontare sia gli interventi urgenti sia quelli di prospettiva, con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’intero territorio, partendo dalle aree montane fino alla rete di bonifica.”

C’è il problema delle risorse dedicate alla ricostruzione; sono presenti nell’ultima legge di bilancio?
“Attualmente, sarebbe possibile, attraverso un accordo con Cassa Depositi e Prestiti e l’Abi, sbloccare le risorse del credito d’imposta, finalizzate agli indennizzi, e reindirizzare, anche tramite economie, risorse verso le opere pubbliche, sulle quali ci sono grandi fabbisogni di medio periodo, ma anche cogenti, come quelli sui ponti ferroviari di Boncellino e Sant’Agata. È quindi necessario avviare subito alcune opere puntuali, concentrandosi su quelle di maggiore urgenza, come i casi citati.”

Infine una domanda sull’iter della ricostruzione. E’ probabile che il lavoro da fare impegnerà più di una legislatura, quindi tutto spinge per un’ampia condivisione delle scelte da compiere: ci sono le condizioni politiche per farlo?
“Si registra un segnale positivo, accompagnato da un’inversione di tendenza rispetto al passato. È fondamentale essere chiari: ci sono interventi che devono essere realizzati immediatamente, altri che vanno tassativamente portati a termine entro questo mandato, e progettualità più ampie che richiederanno tempi più lunghi. Tutte queste opere – che si tratti di interventi immediati, di medio o lungo periodo – necessitano di una solida collaborazione istituzionale, non solo tra Regione e Governo, ma anche tra Regione e tutti gli enti locali.”

(m.z.)